Forse ancor più che nella serie originale, “La Casa dei Draghi” è piena zeppa di personaggi subdoli, pericolosi intrigatori e brillanti strateghi, i quali hanno tutti esattamente quello che serve per giocare al Trono di Spade… e poi c’è Criston Cole. L’himbo meno preferito da tutti ha passato gli ultimi anni a nutrire rancore nei confronti della sua ex amante Rhaenyra, arrivando al punto di passare dalla parte della regina Alicent (Olivia Cooke) interamente per sentimenti di risentimento personale e gelosia. Non è esattamente l’uomo più ambizioso dei Sette Regni, apparentemente contento di servire come giocattolo della Regina, ma indulgere in alcuni dei livelli più patetici di arrapamento che Westeros abbia mai visto è una cosa. Diventare un danno attivo allo sforzo bellico perché non può fare a meno di perdere le staffe alla minima provocazione è tutta un’altra cosa.
L’ultima trovata del Lord Comandante della Guardia Reale – in realtà, renderlo il nuovo Primo Cavaliere del Re, come se non avesse già troppa influenza – è così brillante che è stata la premessa centrale del classico di Lindsay Lohan del 1998 “The Genitori in trappola” (non che lui lo sapesse, ma comunque). Sì, il suo piano principale ruota attorno al cavaliere della Guardia reale Arryk Cargyll (Luke Tittensor) che impersona suo fratello gemello Eryyk (Elliott Tittensor), fedele alla regina Rhaenyra, infiltrandosi nella sua roccaforte di Roccia del Drago e uccidendola in un attacco sfacciato che metterebbe sicuramente fine alla guerra prima ancora che inizi. Ci sono parecchi ragioni per cui questo sarebbe destinato a fallire, e non è certo una sorpresa quando ciò accade. I due gemelli Cargyll inevitabilmente si scontrano, sguainano le spade e si combattono fino alla morte.
Ben fatto, Criston.