C’è una certa tensione nascosta in quel consiglio. “Crea un’immagine che la gente vuole guardare” evoca immagini di registi assenti nei loro mondi che realizzano film pretenziosi ed esoterici con una fattibilità estremamente limitata invece di appoggiarsi a materiale gradito al pubblico, e quella tensione ha alimentato generazioni di narratori per l’intero della storia di Hollywood, dando vita alla mentalità “uno per me, uno per loro” che ha guidato diversi registi mainstream negli anni ’90 e 2000 (prima che il panorama si evolvesse a tal punto che quella mentalità è stata sostanzialmente spazzata via e la maggior parte dei registi, a meno che non abbiano stanno lavorando nello spazio indie, non sono rimasti altro che “quelli per loro”).
Per quanto riguarda chi fosse il “capo della Fox” in quel momento, questa interazione avvenne a metà degli anni ’20, prima che la Fox si fondesse con la Twentieth Century Pictures e diventasse 20th Century Fox, quindi William Fox era ancora l’unico proprietario dello studio. Ma dal momento che William Fox viveva a New York, sembra probabile che la persona con cui Hawks stesse effettivamente parlando su quel campo da golf fosse Sol M. Wurtzel, che Fox aveva messo a capo delle sue operazioni sulla costa occidentale a Los Angeles nei primi giorni del l’azienda.
Indipendentemente da chi gli abbia effettivamente dato il consiglio di “creare una foto che la gente voglia guardare”, Hawks ha preso a cuore la lezione. Oltre ai crediti sopra menzionati, ha anche diretto classici come “Only Angels Have Wings” e “Gentlemen Prefer Blondes”, ed è stato almeno parzialmente responsabile di “The Thing From Another World” del 1951. che ha ispirato il film del 1982 di John Carpenter “La Cosa”, a sua volta tra i migliori film di fantascienza mai realizzati. Non troppo malandato, anzi.