Il nuovo documentario del National Geographic La missione mostra perché alcune isole tropicali non sono le migliori destinazioni turistiche. Racconta la tragica storia di John Allen Chauun missionario statunitense la cui vita è finita violentemente per mano degli indigeni nell’isolata North Sentinel Island nel 2018.
Nato il 18 dicembre 1991 in Alabama, Allen Chau è cresciuto con una passione per l’avventura e un profondo impegno per la sua fede cristiana. L’educazione di Chau in una devota famiglia cristiana ha gettato le basi per la sua chiamata missionaria. Cresciuto a Vancouver, Washington, ha sviluppato una fervente convinzione nella diffusione degli insegnamenti del cristianesimo in comunità remote e non raggiunte.
Dopo essersi laureato alla Oral Roberts University all’inizio degli anni 2010, Chau si è immerso nello studio di missionari come David Livingstone e Bruce Olson durante il suo tempo libero. Dopo l’università, è stato impegnato in viaggi missionari in vari paesi, tra cui Iraq, Messico, Sud Africa e infine nelle Isole Andamane in India. Fu solo più tardi che mise gli occhi su North Sentinel Island.
Una visione “estrema” della fede
Il coinvolgimento di Chau con All Nations, un’organizzazione con sede nel Kansas che prepara i cristiani per le missioni in ambienti pericolosi, ha segnato un cambiamento significativo nelle sue attività missionarie. Le intenzioni del gruppo hanno suscitato opinioni diverse, con alcuni che lo vedono come una difesa del diritto universale ad ascoltare il messaggio di Gesù, mentre altri, come il padre di Chau, lo definiscono come una visione “estrema” della fede. Kaleb Graves, un amico di Chau, ha espresso preoccupazione per le ideologie pericolose che lo hanno influenzato.
La fatidica missione di Chau è iniziata alla fine del 2018, quando ha messo gli occhi sul Isola di North Sentinel, situato nel Golfo del Bengala. Sull’isola vive il popolo Sentinelese, che rifiuta il contatto con il mondo esterno ed è estremamente ostile verso gli estranei. L’obiettivo di Chau era condividere il messaggio cristiano con questa comunità isolata, nonostante gli avvertimenti di antropologi e autorità governative che ne sottolineavano i rischi potenzialmente mortali.
La decisione di Chau di avvicinarsi al popolo sentinelese senza la dovuta autorizzazione e a dispetto delle restrizioni legali ha suscitato diffuse critiche. Molti sostenevano che le sue azioni non solo erano irresponsabili ma rappresentavano anche una minaccia significativa per la tribù isolata. Il popolo Sentinelese aveva una storia di repulsione violenta verso gli estranei e l’intrusione di Chau nel loro territorio sollevò preoccupazioni sull’esposizione a potenziali malattie per le quali non avevano difese immunitarie.
La morte di Chau
Il 16 novembre 2018, John Chau ha tentato di raggiungere l’isola di North Sentinel. Ha corrotto i pescatori locali con diverse centinaia di dollari per intraprendere viaggi illegali sull’isola, eludendo le autorità indiane. Nonostante utilizzasse tecniche insegnate da Tutte le Nazioni, come offrire doni, presentarsi e presentare la Bibbia, Chau dovette affrontare ostilità. Gli isolani, noti per la loro aggressività nei confronti degli estranei, gridarono, lanciarono frecce e alla fine lo uccisero. Secondo quanto riferito, il suo corpo fu sepolto sull’isola. L’incidente ha sottolineato le sfide e i dilemmi etici che circondano il lavoro missionario nelle comunità isolate e indigene.
Il New York Times raccontò i tristi eventi che seguirono, notando la risposta aggressiva degli isolani. I pescatori hanno assistito al trascinamento del corpo di Chau lungo la spiaggia e al seppellimento. Sebbene i pescatori siano stati successivamente arrestati, hanno consegnato le ultime pagine del diario di Chau. I tentativi di recuperare il suo corpo furono abbandonati a causa del rischio percepito di un’escalation delle ostilità con gli isolani. Invece, è stato emesso un avvertimento per dissuadere gli altri dal visitare la pericolosa isola.
Chau ha lasciato una rivista. Ecco uno dei suoi ultimi interventi:
“Ragazzi, potreste pensare che io sia pazzo in tutto questo, ma penso che valga la pena dichiarare Gesù a queste persone. Per favore, non arrabbiatevi con loro o con Dio se vengo ucciso – piuttosto, per favore, vivete le vostre vite in obbedienza a qualunque cosa Egli vi abbia chiamato e vi rivedrò quando attraverserete il velo. Non recuperare il mio corpo. Questa non è una cosa inutile: la vita eterna di questa tribù è vicina e non vedo l’ora di vederli attorno al trono di Dio adorare nella loro lingua, come afferma Apocalisse 7:9-10”.
La vita e la morte di John Chau hanno acceso dibattiti sull’etica delle attività missionarie e sulla necessità di sensibilità culturale. Mentre alcuni lo vedevano come un devoto missionario disposto a sacrificare tutto per il suo credo, altri lo criticavano per il suo disprezzo per la sicurezza sua e della tribù isolata. L’incidente ha spinto a riflettere sulla responsabilità dei missionari, sull’importanza di rispettare l’autonomia delle comunità indigene e sulle potenziali conseguenze di contatti non invitati con tribù isolate.
La missione sarà disponibile in streaming su Disney Plus e Hulu dall’8 dicembre.