Da bambino, mi era permesso guardare praticamente qualsiasi cosa purché rientrasse sotto l’ombrello della commedia (o della fantascienza, ma questa è una storia traumatizzante per un’altra volta). Sono cresciuto citando Austin Powers e “Wayne’s World” alle elementari e guardavo spesso i film di Adam Sandler Felice Madison produzioni come “The Waterboy” e “Billy Madison”, anch’esse fin dalla tenera età. Tutto ciò rende ancora più notevole il fatto che mio padre abbia costretto me e mio fratello ad alzarci e a lasciare il teatro circa 20 minuti dopo l’inizio del film di Hanukkah del 2002 “Otto notti pazze”.
“Eight Crazy Nights” occupa un posto particolarmente ripugnante nella storia della cultura pop. È odiato da molti per i suoi tentativi di mescolare grossolanità e umorismo schietto con lo spirito natalizio, per la sua animazione poco brillante (una recensione l’ha chiamata “animazione di qualità Nickelodeon”), e per il suo odioso protagonista: un personaggio misantropico e fannullone di Sandler che tocca il fondo e va avanti. Come “Leo”, “Eight Crazy Nights” è stato rilasciato proprio intorno al Ringraziamento, ma anche 20 anni fa, quando film come “Jackass” e “Family Guy” stavano avendo successo, il pubblico ancora non ce l’aveva fatta. Il film ha un piccolo seguito di culto, ma secondo quanto riferito non ha recuperato il suo budget (ha incassato 23 milioni di dollari e si dice che sia costato 34 milioni di dollari), e attualmente si trova con un abissale 13% su Rotten Tomatoes.