Nel caso di “Napoleone”, Scott ha sottolineato la versione teatrale abbreviata per questione di praticità:
“Sembrava che ti risparmiasse un sacco di tumulti dicendo, va bene, ecco quello che pubblicheremo nei cinema, ma alla fine voglio mostrarti la mia intera visione di ‘Napoleone’. C’è qualcos’altro che entra in questa equazione, che ho messo sotto il titolo del fattore mal di schiena. Quanto tempo puoi stare seduto in un teatro oltre le due ore e mezza, prima di iniziare a sentirti a disagio? Tre ore e mezza o quattro ore? [A film] deve essere terribilmente bello per te sopportare tre ore e mezza.”
Con “Il Regno dei Cieli”, Scott dice che anche lui voleva “far volare la storia”, anche se i dettagli perduti si sono rivelati decisamente negativi. Come aveva detto prima Scott e, come ha ribadito a Deadline, c’è una sottotrama che rimpiange particolarmente di aver escluso dalla versione iniziale. Per Scott, questi 17 minuti mancanti sarebbero stati un film “più corposo”. Che sottotrama è?
Quando Balian arriva a Gerusalemme, è governata dal re Baldovino IV (Edward Norton), un discendente dei crociati cattolici della cristianità (Europa medievale) che conquistò la città nell’XI secolo. Tuttavia, il buon re è un lebbroso. Nasconde la sua deturpazione dietro vesti bianche e una maschera di metallo, ma è risaputo che i suoi giorni sono contati e che una crisi di successione sarà imminente.