Luigi Pirandello, il drammaturgo italiano vincitore del premio Nobel che scrisse “Sei personaggi in cerca d’autore”, fu per un periodo membro del Partito Nazionale Fascista e seguace di Benito Mussolini. Questo potrebbe, o meno, aiutare a spiegare perché l’Atto I di “Sei personaggi” — la nuova astrusa opera di Phillip Howze — finisce con il Personaggio 1, alias Il Direttore (Julian Robertson), che recita un lunghissimo discorso di Mussolini, in italiano.
“Six Characters” è pieno di possibili indizi sui suoi possibili significati. Sono momenti che rivelano l’erudizione del drammaturgo sul teatro e suggeriscono che sta creando una metafora estesa che collega lo squilibrio di potere nel teatro con quello nella società, passata e presente. (Il regista ci dice che il lavoro di regista non esisteva nemmeno nel teatro fino a poco prima che Mussolini salisse al potere in Italia) Alcuni di questi momenti sono sorprendenti, persino intelligenti. A un certo punto, il regista definisce il teatro ideato come “quando un regista lavora con un gruppo di persone e ruba le loro idee, poi ci mette il proprio nome in modo separato, in una dimensione molto più grande di quella di tutti gli altri. È divertente”.
Ma tale intelligenza è solo intermittentemente discernibile su una superficie piena di deliberate longueurs. (Avevamo davvero bisogno di sentire tutto quell’italiano?) Gran parte del pubblico non saprà cosa sta succedendo in “Six Characters” per la maggior parte del tempo; molti saranno sicuramente troppo impazienti per cercare di capirlo.
L’incertezza inizia prima che il pubblico entri in sala, quando l’usciere ci offre un braccialetto giallo da indossare, ma non spiega a cosa serve, dicendo di non saperlo.
Quando inizia la commedia, il Regista (nel programma identificato solo come Personaggio 1) è da solo sul palco vuoto, mentre prova varie scale per riparare qualcosa sul soffitto, quando il Personaggio 1 (alla fine identificato sul palco come Sassy) indossa uno dei braccialetti gialli, come se un membro del pubblico fosse proattivo nel partecipare. Litigano, finiscono per azzuffarsi, Sassy tira fuori un coltello, il Regista lo afferra, tagliandosi accidentalmente. Proprio in quel momento, il Personaggio 3, alias Cameriera, sale sul palco per pulire e il Regista le chiede aiuto, poi chiama la sicurezza e chiama il Personaggio 4, alias Polizia. Incontriamo presto 5/Newman, poi 6/Strada, che è apparentemente uno schiavo che viaggia nel tempo. Nella scena successiva, il Regista è legato e imbavagliato, con una pila di quei braccialetti gialli.
Ealla fine i personaggi si imbattono in un’enorme scatola di legno etichettata “Vecchia Merda”, piena di oggetti di scena e costumi di produzioni precedenti, e ci giocano; discutere sulle diverse definizioni di “play” (“Verbo. Partecipare a.” “Sostantivo. Un’opera drammatica.”) letto ad alta voce dalla Poetica di Aristotele. C’è uno scambio che chiarisce che il cast tutto nero non è stata solo una scelta del regista, ma anche del drammaturgo, quando i personaggi ci dicono che sono in “una commedia piacevole Le commedie sono il modo in cui si vendono i biglietti in questi giorni. E la nerezza è un argomento di tendenza. La nerezza con un tocco di novità. Non turbare i bianchi
Dobbiamo includerli nella conversazione, giusto? Inclusione. Giusto? Giusto.”
L’Atto II offre tre scene a due personaggi. Sassy e Police sono in pausa, in piedi in un corridoio che è una riproduzione precisa del corridoio del Lincoln Center Theater, completo di poster di vecchie opere teatrali del Lincoln Center. Discutono della loro relazione, che ormai è per lo più nel passato e agrodolce. La scena è infestata da una presenza spettrale.
Road e Newman sono in una scatola scarsamente illuminata, credo che sia la Old Shit Box, e chiacchierano amabilmente finché Road non punta una pistola contro Newman mentre giocano a gin rummy. Newman vuole che la cosa diventi romantica e le fa la proposta; Road ride, vedendo il matrimonio come un diverso tipo di schiavitù, dittatura.
C’è una scena tra il Direttore e la Cameriera che ci riporta in qualche modo all’inizio, ma è piena di desiderio e rimpianto.
Non so se ho reso giustizia a queste scene o, al contrario, se vi ho detto troppo. Per quel che vale, il cast è in gioco e il design è meticoloso, fino a quei braccialetti gialli.
Sei personaggi
Claire Tow Theater del Lincoln Center fino al 25 agosto
Durata: 2 ore e 10 minuti, incluso un intervallo
Biglietti: $33
Scritto da Phillip Howze
Diretto da Dustin Wills
Scene di Dustin Wills, costumi di Montana Levi Blanco, luci di Masha Tsimring e suono di Christopher Darbassie.
Cast: CG come 5/Newman, Will Cobbs nel ruolo di 4/Poliziotto, Seven FB Duncombe nel ruolo di 6/Strada, Claudia Logan nel ruolo di 2/Sassy, Julian Robertson nel ruolo di 1/Regista e Seret Scott nel ruolo di 3/Domestica.
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