Dopo che Godzilla usa il suo soffio atomico, vediamo quelle che sembrano scaglie cadere dalla creatura, e dopo l’attacco a Ginza, ci sono menzioni di “frammenti” lasciati sulla sua scia. La teoria dice che un pezzo di uno di quei frammenti colpì Noriko, e poiché abbiamo visto che Godzilla ha la capacità di rigenerare le ferite, è ovvio che l’abilità si estenderebbe alle sue scaglie e il contatto con Noriko avrebbe potuto essere il ragione della sua sopravvivenza.
A sostegno di questa teoria ci sono le osservazioni fatte dal regista di “Godzilla Minus One” Takashi Yamazaki al Godzilla Fest di Osaka (tramite IGN), dove spiegava che il segno nero su Noriko era il risultato delle cellule Godzilla, chiamate anche cellule G.
Questo è ben lungi dall’essere la prima apparizione di queste cellule G. Il concetto è stato introdotto per la prima volta nel film del 1989 “Godzilla vs. Biollante”, in cui uno scienziato riesce a unire alcune cellule di Godzilla con quelle della figlia defunta e anche con una rosa, creando accidentalmente il kaiju Biollante – che ha le caratteristiche di Godzilla, ma con un pizzico di piante per buona misura. Sebbene Godzilla sconfigga Biollante, le sue cellule finiscono per cadere in un buco nero, dove si mescolano con organismi cristallini ed energia proveniente da stelle che esplodono, creando infine SpaceGodzilla, co-protagonista del film del 1994 “Godzilla vs. SpaceGodzilla”.
La trama di un seguito di “Godzilla Minus One” potrebbe essere che Noriko diventi in qualche modo un kaiju come Biollante? Sono successe cose più strane, ovviamente, e l’idea del kaiju umanoide faceva già parte di “Shin Godzilla” del 2016. Il film terminava con un’inquadratura di quelli che sembravano Godzilla a grandezza umana che spuntavano dalla coda dell’omone in persona.che morì congelato.