Ho avuto l’opportunità di parlare con il produttore Rick McCallum per la rivista Star Wars Insider e una delle domande che ho posto e che non è stata pubblicata nel numero finale della stampa riguardava proprio questa idea, soprattutto perché era lì alla Lucasfilm da decenni, lavorando su tutto da “Le cronache del giovane Indiana Jones” alle edizioni speciali di “Star Wars”, ai prequel e persino allo show televisivo live-action non prodotto “Star Wars: Underworld”. Ho affrontato la questione a bruciapelo, chiedendogli: “I critici hanno indicato persone come te o altri intorno a George Lucas e hanno detto: ‘Il problema è che aveva un sacco di ‘yes men’. Nessuno gli ha mai detto di no.’ E mi chiedo se potresti dissipare parte di tutto ciò.”
Al che ha risposto:
Non è qualcosa che vorrei dissipare categoricamente perché da un lato hanno ragione, ma ridurlo al livello in cui siamo tutti “yes men” è semplicemente ridicolo. Ovviamente ci furono innumerevoli discussioni, litigi e discussioni. Discussioni, direi, più che litigi, ma discussioni accese su quale sia il problema. Non sto cercando di proteggermi, la gente può pensare quello che vuole, ma George ha un’idea di cosa significhi il film per lui. Ci ha detto – a tutti noi, in effetti – in quella riunione mentre stavamo esaminando gli effetti visivi: “Guardate, molti di voi lo odieranno. Lo sto facendo per i miei figli, e voi non lo farete”. come Jar Jar Binks. Ma questo è quello che voglio fare.”
Penso che tutti noi credevamo che si guadagnasse il diritto di sentirsi così. Quindi ci credi e continui a dire: “Okay, non sono d’accordo?” o “Dio, deve essere così?”
Ma non penso che si possa ridurlo al fatto che tutti noi eravamo “yes people” perché semplicemente non è la verità.
Non era necessariamente la risposta che mi aspettavo, ma ha molto senso. Guardando “The Beginning”, il documentario che copre la realizzazione di “The Phantom Menace” mostra esattamente questo in una serie di scene con McCallum. Ha combattuto quando ne aveva bisogno, ma alla fine il suo compito era produrre la visione di George Lucas, giusta o sbagliata.