Spoiler importanti avanti per “The Village”.
Spesso citato come una delle prime vere indicazioni che lo scrittore/regista M. Night Shyamalan stava perdendo il suo tocco, il film del 2004 “The Village” era famoso per il suo colpo di scena divisivo. Dopo aver trascorso l’intero film in una comunità isolata del 1800, si scopre che il film è in realtà ambientato ai giorni nostri e che i giovani del villaggio sono prigionieri inconsapevoli di un museo di storia vivente. La cieca abitante del villaggio Ivy (Bryce Dallas Howard) scappa brevemente dalla città e riceve aiuto da un ranger del parco del 21° secolo impiegato per sorvegliare il perimetro, ma non scopre la verità e torna a casa senza saperne niente. I fondatori del villaggio riescono a mantenere viva la bugia molto tempo dopo che scorrono i titoli di coda.
È desolante e insoddisfacente, certo, ma con il passare degli anni molti spettatori ci hanno ripensato. /Il capo critico cinematografico del film Chris Evangelista ha difeso il film nel 2017definendolo “un film meraviglioso e malinconico che osa concludersi con una nota che è allo stesso tempo negativa e piena di speranza; un finale che non è facile ignorare o accantonare”.
“The Village” potrebbe non essere stato ricordato con tanto affetto dai suoi difensori, tuttavia, se Shyamalan avesse scelto il suo finale originale. In una recente intervista su Podcast di ReelBlend promuovere il suo ultimo film, “Trap”, il regista ha spiegato come inizialmente avesse pianificato di rendere l’introduzione di Ivy nel mondo moderno molto più sconvolgente, con conseguenze molto diverse:
“Quindi in poche parole, [Ivy] è uscito e tutti lo hanno scoperto, e in pratica è esploso, essenzialmente: stavo pensando di mettere “99 Problems”… Lei arriva, la macchina quasi la investe, ma il ragazzo alla guida (che tra l’altro ero io) stava ascoltando “99 Problems” di Jay-Z.
Il Village ha 99 problemi, ma Jay-Z non è uno di questi
“Quindi, in pratica, il sistema di valori alla fine si capovolge”, ha continuato Shyamalan. “È stato così polarizzante, perché la gente si è offesa, perché sentivi imprecare. È come se fossi passato immediatamente da ‘La casa nella prateria’ a ‘boom, Jay-Z'”.
Bisogna ammettere che è facile vedere il fascino di una scena del genere: il pubblico voleva tanto che Ivy scoprisse la verità completa sulla sua città e uscisse dal sistema, quindi un finale in cui si confrontasse completamente con la cultura e la tecnologia odierne sarebbe stato catartico ed emozionante. Tuttavia, c’è qualcosa da dire sul finale più sottile e frustrante che abbiamo avuto. Il guardaparco che incontriamo è chiaramente del 2004, ma a parte la sua auto e la radio che usa, il film non è appariscente nel modo in cui lo trasmette. La scena in definitiva dovrebbe essere emozionante, non divertente, quindi la scelta di non sparare Jay-Z direttamente nelle orecchie Amish della povera Ivy sembra una decisione intelligente.
“Ho pensato a lungo se inserirlo nel Blu-ray”, ha detto Shyamalan, “e intenzionalmente non l’ho fatto, perché era diverso e avrebbe avuto un tale… avrebbe cambiato molto il ricordo del film, perché era così diverso”.