“One from the Heart” avrebbe potuto avere maggiori possibilità con gli spettatori mainstream se Julia e Kinski fossero comparsi all’inizio del film. Coppola affronta questo problema in “Reprise”, ma sebbene il suo istinto sia perfetto, non può fare molto con il filmato disponibile.
Il grande litigio tra Hank e Frannie viene portato avanti nel film. Hanno incontrato i loro amanti prima del loro battibecco alla cena di anniversario, il che dà energia alla narrazione. Ma questo sottolinea anche il difetto fondamentale della sceneggiatura: Hank e Frannie non sono mai altro che archetipi. La scenografia di Dean Tavoularis è insolitamente vissuta per un musical backlot, ma Forrest e Garr non si sentono mai veramente a casa nello spazio che ha creato. La mia sensazione è che avessero bisogno di più tempo per le prove (e probabilmente di una rifinitura dei dialoghi) per abitare più comodamente questo mondo intenzionalmente irreale. Ma scusa queste mancanze perché, mio Dio, è un film bellissimo.
La visione al neon di una Las Vegas prefabbricata del direttore della fotografia Vittorio Storaro è che Vincente Minnelli avrebbe fatto cadere Nicholas Ray in un coma di zucchero – il che significa che “Uno dal cuore” è, secondo la formulazione di Jean-Luc Godard, cinema. La musica di Tom Waits trasmette la stanchezza di Las Vegas 24 ore su 24. La città esplode se ci trascorri un paio di giorni, ma vivere lì è una bugia 24 ore su 24, 7 giorni su 7. D’altra parte, così è la vita, ovunque, in ogni momento. Hank e Frannie vogliono solo ritagliare frammenti di felicità qua e là. Forse la casa basterà. Probabilmente no. Ma si fa il giro solo una volta, quindi che male c’è a sognare?
Coppola vendette la sua vigna per sognare forse il suo ultimo, stravagante sogno. Non mi interessa se “Megalopolis”, il film epico da oltre 100 milioni di dollari che ha personalmente finanziato, non è “Apocalypse Now”. Mi interessa che il maestro abbia piazzato la scommessa più grossa per vedere se quella pillola trovava la giusta collocazione un’ultima volta.