L’originale “Alien” ha un poster minimalista; un uovo con una crepa verde brillante a forma di V che si staglia contro il vuoto nero dello spazio. Sotto l’uovo sul poster c’è lo slogan di cui sopra. Questo slogan è venuto per la prima volta da Barbara Gips, moglie di Phillip Gips (l’artista grafico che ha disegnato il poster di “Alien”). Come ha raccontato la signora Gips Il New York Times nel 1981: ”Ho guardato l’acqua, pensando a quanto sembrava solitario di notte, quanto doveva essere solitario nello spazio […] All’improvviso, mi è venuta in mente quella frase.
Quindi, direttamente dalla bocca della fonte, lo slogan vuole evocare sentimenti di solitudine. Lo spazio è grande e vuoto, quindi nessuno può sentirti urlare perché nessun altro è in giro per anni luce. Che Gips se ne sia reso conto o meno, è anche scientificamente accurato; le onde sonore non viaggiano nel vuoto dello spazio.
La presentazione dello slogan nel trailer di “Romulus” punta sul fatto che il pubblico lo sappia. “Iconico” è una parola usata con parsimonia su /Film, ma lo slogan di “Alien” lo guadagna. C’è una ragione per cui viene riproposto ancora e ancora ogni volta che il film originale viene ripubblicato per un evento commemorativo.
Anche se usare lo slogan per vendere “Romulus” è una facile presa nostalgica, il suo utilizzo è intelligente. Completare la frase non con la parola “urlo” ma con l’inquadratura di un personaggio che fa proprio questo? Questa è una narrazione visiva efficace, proprio come negare al pubblico il suono di quell’urlo (e dimostrare che lo slogan è corretto nel processo) mostra un uso del suono appropriato all’ambientazione.
Tutto ciò che resta da chiedersi è se la venerazione di Álvarez per “Alien” produce un film che fa venire voglia al pubblico di urlare anche la metà di quello che fece nel 1979.
L’uscita nelle sale di “Alien: Romulus” è prevista per il 16 agosto 2024. La sinossi recita:
“Alien: Romulus” riporta alle origini il fenomenale franchise “Alien”: mentre frugano nelle profondità di una stazione spaziale abbandonata, un gruppo di giovani colonizzatori spaziali si trova faccia a faccia con la forma di vita più terrificante dell’universo.