Wolverine ha notoriamente un passato misterioso; per molti anni nessuno sapeva bene da dove venisse, nemmeno lui stesso. Anche il suo “vero” nome, Logan,” sembrava potesse essere solo uno pseudonimo. La sua caratteristica più evidente, il suo scheletro rivestito di adamantio (e gli artigli che lo accompagnavano), era una storia che richiedeva di essere raccontata. Sicuramente anche un mutante come Wolverine non sarebbe potuto nascere con tali caratteristiche, giusto?
Nel 1991, 17 anni dopo il debutto di Wolverine in “L’Incredibile Hulk” n. 180, quella storia fu finalmente raccontata da Windsor-Smith in “Arma X”, pubblicato su “Marvel Comics Presents” n. 72-84. Windsor-Smith aveva precedentemente disegnato alcuni eccellenti numeri di “X-Men” scritti da Chris Claremont (come il racconto di Storm “Lifedeath” nel numero 186, o Wolverine che affronta Lady Deathstrike nel numero 205). “Arma X”, però, era tutta sua; lo ha scritto, disegnato a matita, inchiostrato, colorato e scritto con lettere.
I fumetti di supereroi americani sono solitamente più collaborativi, ma Windsor-Smith si è avvicinato ad “Arma X” come un autore. I risultati sono mozzafiato; Windsor-Smith utilizza contemporaneamente una tavolozza di colori brillanti e ombre pesanti, suggerendo entrambe un’atmosfera oscura E neon sgargianti usciti da un incubo (alla “Suspiria” di Dario Argento o la stampa a colori originale di “Batman: The Killing Joke”).
Windsor-Smith codifica anche a colori le caselle di testo del fumetto (molti pannelli sono inquadrature ampie di Wolverine torturato mentre gli scienziati fuori campo guardano; il colore è necessario per far capire chi sta dicendo cosa), e spesso li dispone in un u- forma. Una casella di testo inizierà sul bordo sinistro della pagina, quindi quella successiva sarà più in basso, finché le caselle si avvolgono attorno all’argomento principale del pannello e raggiungono l’estremità destra della pagina. Ciò significa che la vera grafica del fumetto è in gran parte sbloccata dal testo, ma i due non si sentono mai disconnessi. Windsor-Smith si è dimostrato degno di essere maneggiato ogni parte del fumetto con questa ammirevole precisione.