Come la stagione 4 di I ragazzi si avvicina al traguardo, lo spettacolo raddoppia il suo commento politico taglienteNell’episodio 6, The Boys ha sottolineato come le persone con un potere autentico semplicemente non si preoccupino delle stanche discussioni su razza e genere.
Nell’episodio 6, Homelander (Antony Starr) invita i miliardari a una festa privata nella villa di Tek Knight (Derek Wilson) per arruolare le persone che governano veramente l’America per il suo colpo di stato. Homelander progetta di uccidere il presidente eletto Robert Singer (Jim Beaver) prima che possa entrare in carica, creando un vuoto di potere che permetterebbe a Victoria Neuman (Claudia Doumit) di diventare Supe POTUS. È un piano complicato di Sister Sage (Susan Heyward) per trasformare gli Stati Uniti in un paradiso Supe a spese di vite umane.
Quando Sister Sage viene messa fuori gioco dai Boys che si intromettono alla festa, Homelander si rivolge direttamente ai miliardari. Il leader dei The Seven è abituato a fare discorsi infiammati per le masse e cerca di usare la stessa strategia, sottolineando come il POTUS democratico porterebbe all’aumento dei bambini trans e degli immigrati clandestini. Il pubblico di Homelander lo liquida rapidamente, dicendo al Supe che non gli importa di “The Boogeyman”. Invece, vogliono sapere come trarranno vantaggio dal colpo di stato e come impediranno all’esercito di intervenire. Ancora una volta, I ragazzi mostra come la sua storia di fantasia è allineata con l’attuale politica statunitense.
“The Boogeyman” funziona solo per le masse
I ragazzi descrive astutamente come la diffusione della paura sui gruppi minoritari sia spesso uno strumento utilizzato per manipolare l’opinione pubblica, mentre chi è al potere rimane indifferente a queste questioni. Ciò rispecchia la politica del mondo reale, dove alcuni politici spesso fomentano timori sulle comunità emarginate per radunare la propria base. Si potrebbe quasi ridere dell’ironia: mentre alcuni politici sono impegnati ad avvertire la gente dell'”agenda gay” o dell'”invasione degli immigrati”, l’uno percento è più preoccupato dei propri margini di profitto e delle agevolazioni fiscali.
Con una sola battuta, lo spettacolo espone brillantemente la disconnessione tra il discorso politico populista e le preoccupazioni reali di coloro che tirano i fili. Questo perché, proprio come le loro controparti nel mondo reale, i miliardari in I ragazzi sono più interessati a mantenere lo status quo che a impegnarsi in guerre culturali. Vedono la retorica di Homelander come una distrazione dalla vera domanda: come faranno a diventare ancora più ricchi con il colpo di stato proposto?
Questa trama implica anche abilmente che il continuo bombardamento di messaggi basati sulla paura sulle comunità emarginate è spesso una distrazione calcolata dalle macchinazioni di chi detiene il controllo. Come tale, l’episodio 6 di I ragazzi La stagione 4 costringe il pubblico a chiedersi chi siano i veri nemici della libertà e della giustizia. Non c’è da stupirsi che The Boys sia un commento politico così tagliente, poiché lo show non ha paura di far luce su scomode verità sul potere, la manipolazione e la natura cinica del discorso politico.