Probabilmente hai già sentito parlare di questa storia dell’orrore nella vita reale, anche se non sei sicuro di dove. La storia dei sopravvissuti all’incidente aereo che si dedicano al cannibalismo per sopravvivere è diventata una sorta di punto di riferimento culturale sin da quando è stata rappresentata nel film “Alive” del 1993, poi parodiato in “I Simpson”. C’era anche un documentario del 2007, “Stranded” e un documentario del 2010 “I Am Alive: Surviving the Andes Plane Crash”. Allora, cos’è esattamente l’incidente aereo sulle Ande e cosa diavolo è successo a queste povere persone la cui storia sembra destinata a essere raccontata per sempre?
Ebbene, “La società della neve” prende spunto direttamente da un’altra rivisitazione della storia vera: il libro di Pablo Vierci del 2008 “La Sociedad de la Nieve” (“La società della neve”). Il libro di saggistica racconta la storia del disastro aereo delle Ande del 1972, in cui una squadra di rugby di Montevideo, Uruguay, si imbarcò sul volo 571, un piccolo aereo charter, per Santiago, in Cile, insieme ad amici e familiari. Sfortunatamente, mentre attraversavano la catena montuosa delle Ande, l’aereo scese troppo in basso e troppo presto e colpì un crinale, recidendo le ali della fusoliera, che poi si schiantò in una delle zone più remote e inospitali delle montagne.
Secondo Tum, 12 passeggeri sono morti nell’impatto, molti altri hanno riportato ferite gravi. I sopravvissuti trascorsero quindi quasi due mesi e mezzo cercando di sopravvivere a temperature ben al di sotto dello zero, usando la fusoliera dell’aereo distrutto come riparo. Durante quel periodo, si trovarono di fronte ad una scelta impossibile: cannibalizzare i passeggeri morti o affrontare la morte a loro volta. I 16 sopravvissuti rimasti furono infine costretti a mangiare i loro compagni di viaggio deceduti prima di essere salvati dopo 72 giorni.