Se Vellani sembrava quasi uscire dal nulla, è perché in un certo senso lo ha fatto, almeno per quanto riguarda Hollywood. Dove Steinfeld era già un’attrice nominata all’Oscar quando compì 15 anni e Gomez aveva recitato La serie “Baby-Sitters Club” di Netflix, di breve durata ma preziosa subito prima di unirsi al MCU, la prima esperienza di recitazione di Vellani era limitata praticamente esclusivamente al teatro delle scuole superiori. Infatti, come notato in un articolo del 2022 di Marie Claireè stata solo pura fortuna che i Marvel Studios abbiano trovato Vellani, dato che le è capitato di venire a conoscenza delle audizioni per “Ms. Marvel” attraverso qualcosa che un conoscente di sua zia ha visto su WhatsApp.
A causa della casualità di tutto ciò, Vellani inizialmente pensò che tutta la faccenda dovesse essere una bufala. Ha anche parlato molto bene del modo in cui Finn l’ha guidata attraverso il processo di audizione dopo aver scoperto che era legittimo:
“Lo penso sinceramente [Finn] ho corso il rischio assumendomi. E si è presa cura di me in un modo che non pensavo fosse normale per la maggior parte dei direttori del casting […] Mi chiamava letteralmente, faceva battute con me e mi dava appunti [before auditions] […] Anche dopo aver ottenuto la parte, ho dovuto affrontare la sindrome dell’impostore, e i suoi consigli sono stati ciò che mi ha radicato e mi ha permesso di fidarmi del mio istinto”.
Nonostante tutto il credito che meritano gli attori del MCU, i commenti di Vellani sono una testimonianza del ruolo altrettanto vitale che Finn ha svolto nel trasformare il franchise nel colosso che è (e un’ulteriore prova che i direttori del casting, in generale, meritano la categoria Oscar appena svelata). Facendo di tutto per aiutare Vellani ad avere successo, potrebbe aver pareggiato dato ai Marvel Studios proprio ciò di cui ha bisogno per raddrizzare questa nave andando avanti.