“Titanic” risulta essere il musical ideale per i bis! concerto, incentrato sulla musica.
La produzione originale di Broadway del 1997 sul più famoso disastro marittimo della storia era un’epopea costosa, con un cast numeroso, grandi temi e, soprattutto, un set all’avanguardia e tecnologicamente elaborato. Non fu un flop convenzionale a Broadway: le recensioni furono contrastanti, ma vinse cinque Tony Awards, incluso quello per il miglior musical, e durò due anni. Tuttavia, ricordo che ne rimasi deluso. Nel momento drammatico tanto promesso in cui il Titanic presumibilmente affondò, semplicemente si inclinò goffamente.
La regista Anne Kauffman rinuncia a tutte le aspettative di una scenografia impressionante. La storia di una nave che si allagò dopo aver colpito un iceberg, annegando più di 1.500 passeggeri, presenta un set astratto e minimale senza alcuna nave distinguibile, nemmeno una goccia d’acqua simulata – questo dopo una stagione di Broadway con un palco dopo l’altro inzuppato nell’acqua. cose vere: un acquazzone sia in “The Notebook” che in “The Outsiders”, un bombardamento ostile di cubetti di ghiaccio in “An Enemy of the People”.
Ciò che è più visibile è l’orchestra di trenta elementi, elevata su una piattaforma a circa tre metri sopra il palco, sopra il cast stellato di trentadue membri. L’impostazione visiva è un’anteprima del messaggio generale: prestare attenzione alla musica.
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Il numero di apertura, che introduce l’intero cast di personaggi – ufficiali ed equipaggio, passeggeri di prima classe, passeggeri di seconda classe, quelli di terza classe – dura quasi venti minuti e chiarisce: questo è un pezzo corale.
Certo, nei testi riceviamo ancora un bombardamento di fatti e statistiche: il viaggio inaugurale della più grande nave da crociera mai realizzata aveva a bordo 42.000 uova fresche e 3.700 bottiglie di vino, ma solo scialuppe di salvataggio sufficienti a salvare un terzo dei passeggeri. . Ci è stato detto che il Titanic era lungo quanto un grattacielo – l’equivalente (secondo i miei calcoli) di circa 60 piani. È certamente chiaro che il Titanic era pieno di storie. Li otteniamo, ma soprattutto al servizio delle canzoni.
Tra i più memorabili: Bonnie Milligan nel ruolo della passeggera di seconda classe e arrampicatrice sociale Alice Beane canta “I Have Danced” sul suo incontro con i ricchi passeggeri di prima classe con il marito semplice e leggermente esasperato Edgar (Drew Gehling).
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Ramin Karimloo nei panni del fuochista Frederick Barrett in “The Proposal/The Night Was Alive”, duetta con Alex Joseph Grayson nei panni dell’operatore telegrafico Harold Bride, dopo che Barrett convince Bride a inviare un telegramma a bordo alla ragazza di Frederick a casa, trasmettendo la sua proposta di matrimonio, e La sposa si meraviglia della moderna conquista tecnologica che gli consente di farlo. Chip Zien e Judy Kuhn nei panni di Isidore e Ida Straus cantano il loro amore in “Still”. Questo rinnovamento musicale delle loro promesse avviene molto tempo dopo che è diventato chiaro che il Titanic sta affondando, cosa che in questa produzione è rappresentata principalmente da un carretto del tè che scivola lentamente sul palco.
Questi singoli brani risaltano, ma i numeri corali e orchestrali più ampi sono altrettanto coinvolgenti: il pastiche d’epoca, l’operetta, la musica popolare irlandese, il ragtime e i suoni di una nave, il suono del fischio, il punto-linea-punto di la macchina del telegrafo – tradotta in musica. E la tragedia portata a casa non dalle parole, ma dalla cacofonia e dalla confusione, dal rimorso e dal rimpianto incarnati musicalmente dai numeri corali riccamente stratificati.
Ricchi numeri corali che rappresentano musicalmente la cacofonia e la confusione nella reazione dei passeggeri e dell’equipaggio alla collisione
Titanico è in scena al New York City Center fino al 23 giugno.
Storia e libro di Peter Stone
Musica e testi di Maury Yeston
Orchestrazioni originali di Jonathan Tunick
Scenografo Paul Tate dePoo III
La costumista Márion Forse de la Rosa
Progettista delle luci David Weiner
Designer del suono Megumi Katayama
Direttore di produzione Cynthia Cahill
Con i bis! Orchestra
Ospite il direttore musicale Rob Berman
Diretto da Anne Kauffman
Cast: Chuck Cooper, Eddie Cooper, Andrew Durand, Drew Gehling, Ramin Karimloo, Judy Kuhn, Jose Llana, Bonnie Milligan, Brandon Uranowitz e Chip Zien
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