GRIGLIA DI SFONDO
Paolo ricco dice Bronny James sarebbe nella NBA anche se il suo nome fosse John Smith… minimizzando tutte le affermazioni dei critici sul nepotismo che gioca un ruolo importante in LeBron James‘ il figlio viene arruolato ai Lakers.
L’agente di Bron e Bronny è atterrato a LAX venerdì, appena 24 ore dopo la matricola si fece chiamare per nome con la 55esima scelta al draft.
Con la 55a scelta, i Lakers selezionano Bronny James. pic.twitter.com/QseLtHp4tx
— Los Angeles Lakers (@Lakers) 27 giugno 2024
@Lakers
Paul ha parlato della tanto pubblicizzata selezione per il Purple and Gold… dicendo prima di tutto che è emozionato per il diciannovenne giocatore di basket, perché meritava decisamente questa opportunità.
Il fondatore di Klutch Sports ammette che è un’esperienza più dolce averlo insieme al padre, quattro volte campione, a Los Angeles… ma per quanto riguarda la pressione aggiuntiva che potrebbe derivare dall’indossare il nome “James” sulla maglia, Paul pensa che Bronny abbia tanto da dimostrare quanto il resto della classe del draft.
Per quanto riguarda tutte le persone che sostengono che il nepotismo abbia avuto un ruolo importante nel risultato, Paul se ne fa beffe… imputando il tutto agli odiatori che odiano una cosa positiva.
Paul spiega meglio… sottolineando come i genitori, in tutti gli sport, abbiano contribuito a creare migliori opportunità per i loro figli a tutti i livelli e, come dice lui, “se questo è nepotismo, allora che sia così”.
Ma quando si è trattato di affrontare il problema, chiamava le altre squadre la sera del draft e diceva loro di NON scegliere Bronny, Paul non era così loquace… faceva un grande sorriso e chiudeva la portiera del suo SUV.