All’epoca, però, la star di “McHale’s Navy” e futuro attore ricorrente del “Carol Burnett Show” Conway era un’entità conosciuta, e Lear no. “Sono andato a leggere per quest’uomo che nessuno conosceva, Norman Lear”, ha spiegato Struthers. “Ha detto che era il ruolo della figlia e mi ha regalato una scena in cui urla.” Secondo Struthers, ha stretto un accordo con il creatore dello spettacolo a causa di un altro felice incidente: una malattia che ha lasciato l’attore, noto per la sua voce distintiva, con una voce ancora più riconoscibile del solito.
“Quel giorno ho avuto la laringitequindi la mia voce era roca, ma immagino che gli abbia fatto ricordare di me,” ha detto. “Ha ristretto il campo a quattro giovani donne, e io ero una delle ultime quattro.” Libro di Jim Cullins “Quelli erano i giorni: Why All in the Family Still Matters” nota che è stata l’apparizione di Struthers in “Smothers’ Brothers” a portarla ai margini di Lear quando il regista di “All in the Family” John Rich ha detto a Lear di controllarla dopo aver visto lo spettacolo.
“Ha fatto il provino con [co-star Rob Reiner] ed è stato un altro fulmine,” si dice che Lear abbia detto nel libro di Cullins. In seguito avrebbe descritto il casting di lei e Reiner, e la loro chimica con gli attori che interpretavano i genitori del Bunker, Carroll O’Connor e Jean Stapleton, come il “magia” che ha fatto funzionare lo spettacolo. “Gli dei volevano che incontrassi Rob Reiner e Sally Struthers”, ha detto la defunta leggenda televisiva Settimanale di intrattenimento nel 2021. Struthers cita una serendipità simile nel suo ricordo di adesione allo spettacolo, dicendo a Newsday: “Pochissime persone sanno che Rob Reiner e io eravamo il terzo gruppo di ragazzi per quello spettacolo. Parliamo di fortuna”.
Ha ragione: è stato il pilot della terza serie a mandare finalmente in onda “All in the Family”, e sembra che ciò non sarebbe potuto accadere se Struthers non fosse stata eliminata dall’altro suo concerto.