Di
★★☆☆☆ Un’idea comica promettente lascia lo spettatore disincantato e disinteressato
Coloro che amano il lavoro di Charles Busch e che si avvicinano a ogni nuova opera della sua penna con gioia non raffinata potrebbero ben considerare Il fantasma di Ibsen intrattenimento principale. Essendo una persona che nel corso degli anni ha apprezzato il lavoro dell’attore e scrittore ma non è affatto un completista, sono rimasto sorpreso, anzi, sbalordito, di trovarmi a malapena divertito.
Forse dovrei affrontare questa produzione Primary Stages prendendo in prestito il titolo di David Ives’ Tutto nei tempiil primo successo mainstream di quel gruppo produttore. Il fantasma di Ibsen aperto alle 59E59 del 14 marzo; Quello di Cole Escola Oh, Maria!, una scappatella fantasiosa altrettanto scandalosa, inaugurata al Lortel l’8 febbraio. Forse è davvero tutto nel momento giusto, ma sono Ancora ridendo dell’ilarità ricordata di Escola ed entourage, mentre la commedia di Busch ha suscitato solo risatine occasionali. Le cose sarebbero potute essere diverse se l’avessi visto Il fantasma di Ibsen in primo luogo, al suo provino di gennaio alla George Street Playhouse di New Brunswick, NJ. Ma non credo.
Busch si è scelto per il ruolo della vedova del grande drammaturgo; sicuramente sembra la parte, vestito com’è in un costume perfetto (stilista Gregory Gale), adeguatamente parruccato (stilista Bobby Zlotnik), e comportandosi come una signora allegra ma gelosa attraverso il salotto sapientemente arredato sotto un ritratto torvo dello stesso Ibsen. . Un tocco tipicamente spiritoso della scenografa Shoko Kambara: la carta da parati è composta da pagine di manoscritti di (presumibilmente) opere teatrali di Ibsen.
[Read David Finkle’s ★★★★☆ review here.]
La storia che Busch ha inventato coinvolge la matrigna del drammaturgo (Judy Kaye), il figlio illegittimo del drammaturgo (Thomas Gibson), la sua musa di un tempo (Jennifer Van Dyck) e un’ex protagonista diventata Rat Wife (Christopher Borg). Sì, la protagonista è diventata Rat Wife. C’è anche una governante (Jen Cody) con una zoppia freudiana psicosessuale. O è uno zoppicare di MelBrooksian? Forse questi personaggi entreranno in risonanza con i veri e provati Ibseniti, o con coloro che hanno intimamente familiarità con la sua vita familiare. Non è così per questo spettatore. Piuttosto che questi arcani di Ibsen – Busch sottotitola la sua opera “An Irresponsible Bioographic Fantasy” – preferirei passare un altro paio d’ore con Una casa di bambola O Una casa di bambola, seconda parte.
Gli attori secondari, tutti, fanno quello che possono per ravvivare i loro ruoli sotto l’adeguata regia comica di Carl Andress; e diciamolo che suscitano parecchie risate. Ma non da parte mia. In realtà mi sono seduto lì chiedendomi, almeno una volta, come avrebbe potuto funzionare questa commedia con Judy Kaye nel ruolo di Suzannah Ibsen. Sacrilegio, con Charles Busch seduto sul divano davanti ai miei occhi; ma non posso dire una bugia e il pensiero mi ha effettivamente attraversato la mente mentre tornavo indietro, doverosamente, per il secondo atto di questa sciocchezza troppo estesa.
Diciamo che il mio Rassegna teatrale di New York il collega David Finkle (link sopra) è stato completamente coinvolto da Il fantasma di Ibsenmentre lui era meno divertito di me Oh, Maria! Quindi ecco quello. Ma forse è solo tutto legato al momento. Con Oh, Maria! e altrettanto delizioso Fuorilegge morto come la nuova commedia di successo più brillante in città, sono molto sorpreso di ritrovarmi retrocesso Il fantasma di Ibsen ad un lontano terzo posto.
Il fantasma di Ibsen: una fantasia biografica irresponsabile inaugurato il 14 marzo 2024 alle 59E59 e durerà fino al 14 aprile. Biglietti e informazioni: 59e59.org