La settima stagione di “Rick and Morty” è stata piena di devastanti momenti di chiusura del cerchio per lo show, e questo finale non fa eccezione. Mentre “Unmortricken” si è concluso con una svolta nel finale di “Rick Potion #9” della prima stagione, questo episodio termina con una svolta nel finale di “M. Night Shaym-Aliens!” della prima stagione. L’episodio del 2013 riguardava Rick e Morty intrappolati in più strati di simulazioni, ma la svolta era che il Morty che stavamo seguendo non è mai esistito. Rick è stato solo nella simulazione per tutto il tempo (beh, insieme a Jerry), a parlare con una versione di Morty che era lì solo per ingannare Rick e fargli dare agli alieni la formula per viaggiare nel portale.
In quell’episodio, il colpo di scena di Morty fu un lieve tradimento. È stato intelligente, ma non è che Rick ne sia rimasto particolarmente devastato. Lo aveva già capito prima che gli alieni lo rivelassero, e alla fine Rick ebbe l’ultima risata. “Fear No Mort”, tuttavia, cambia la svolta e costituisce una rivelazione molto più oscura. Morty fa affidamento su Rick molto più di quanto Rick faccia affidamento su Morty, almeno dal punto di vista della pura sopravvivenza, quindi la rivelazione che Morty è intrappolato nella situazione colpisce molto più duramente di quanto non abbia fatto per Rick.
Il lato positivo è che gli ultimi momenti dell’episodio forniscono qualche speranza al duo. Sebbene l’allucinazione di Diane di Morty indichi che Morty sarebbe sinceramente turbato dal fatto che Rick ritrovi la felicità e non abbia più bisogno di lui, Morty che supera quel livello della simulazione implica che ha superato quella paura, almeno in una certa misura. Il ritorno di Rick all’atteggiamento di se stesso da giovane è ancora un obiettivo lontano, quasi impossibile, ma è un po’ più credibile ora di quanto lo fosse in passato.