La star del remake di RoboCop, Joel Kinnaman, riconosce la disconnessione che il film del 2014 ha avuto con i fan dell’originale del 1987.
Servire la fiducia del pubblico, proteggere gli innocenti, rispettare la legge, produrre un remake schifoso. Quando José Padilha è RoboCop remake di successo nelle sale del 2014, era… qualcos’altro, va bene. Una versione PG-13 di un film che fa satira sull’amministrazione Reagan e riduce in mille pezzi l’avidità aziendale – oh, e presenta anche l’eroe che spara nel cazzo a un ragazzo – il RoboCop il remake era pessimo come penseresti, almeno rispetto a Classico d’azione del 1987 di Paul Verhoeven. Ed è qui che si pone la sua star, Joel Kinnaman, sulla questione, dicendo il RoboCop il remake ha perso il contatto con ciò che la gente amava dell’originale.
Parlando con ComicBook.com, Joel Kinnaman ha detto che, sebbene gli sia piaciuta l’esperienza di lavorare sul RoboCop remake e aiutando Padilha a portare la sua visione sul grande schermo, c’era una grave discrepanza tra quello che stavano facendo e quello che volevano i fan del film di Verhoeven. “Credo che l’unica cosa che mancava in quel film – mi piace essere autocritico – penso che fosse uno di quei film in cui penso che noi che lo abbiamo realizzato non abbiamo tenuto pienamente conto di cosa RoboCop era per i fan. Tonalmente, questo genere di cose [Paul] La satira di Verhoeven, perché è così radicata nel… RoboCop franchising e il suo essere. È diverso quando arriva un nuovo regista e ci mette la sua voce, e José aveva un’immagine molto chiara di ciò che voleva fare, era una visione anti-empirialistica, e penso che quel film sarebbe andato meglio se avessimo ascoltato di più ai fan in anticipo. Ma penso che sia unico.” Ha concluso, “Penso quasi che RoboCop il film che abbiamo fatto sarebbe stato migliore se non avesse avuto un nome RoboCop.” Forse Roberto Poliziotto forse sarebbe stato più adatto?
Kinnaman e moltissimi fan potrebbero essere rimasti delusi dal RoboCop remake, ma c’è ancora una legione minore di quelli che l’hanno scavato – almeno quelli che riescono a guardare oltre che non era l’originale. È un po’ ingiusto paragonare un remake all’originale in fondo, ma è anche inevitabile. Ovviamente vorremmo vedere una versione aggiornata di qualcosa che abbiamo amato crescendo, ma se lasci cadere la palla – come, ad esempio, dare a questo tipo di film una classificazione PG-13 (qualcosa su cui Kinnaman in realtà ha inavvertitamente sbagliato nelle interviste) – allora il Escono gli Auto 9.
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