Red Lobster è ufficialmente in bancarotta ai sensi del Capitolo 11, una mossa che arriva giorni dopo la chiusura di dozzine di ristoranti in mezzo a difficoltà finanziarie, ma che manterrà a galla le filiali rimanenti… per ora.
La più grande catena di prodotti ittici del paese ha confermato la notizia domenica sera, il che significa che ha ceduto a contratti di locazione gravosi, alti costi di manodopera e, naturalmente, al suo iconico accordo sui gamberetti all-you-can-eat – che, col senno di poi, sembra un po’ troppo generoso !
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RL ha rivelato nei documenti depositati in tribunale di avere più di 100.000 creditori con attività e passività stimate comprese tra 1 e 10 miliardi di dollari.
La dichiarazione consente a Red Lobster di continuare a operare mentre elabora un piano per ripagare i suoi creditori… e nel frattempo, la società ha ceduto le redini ai suoi finanziatori, che sono intervenuti con un finanziamento di 100 milioni di dollari per sostenere il progetto. catena attraverso il fallimento. Quindi per ora è tutto come al solito.
Si parla dell’azienda navigare in acque agitate circolava ormai da un po’… e proprio la scorsa settimana, secondo quanto riferito, 100 ristoranti sarebbero stati temporaneamente chiusi, e si diceva che più di una dozzina di altri avrebbero chiuso completamente.
Red Lobster’s ha anche elencato l’intero contenuto dei suoi ristoranti chiusi su RestaurantEquipment.bid per guadagnare un po’ di soldi extra, definendola “la più grande asta di attrezzature per ristoranti di sempre”.
Red Lobster ha aperto i battenti per la prima volta nel 1968, grazie ai ristoratori Bill Darden E Charley Woodsby. Solo 2 anni dopo, passò da umili origini alla celebrità dei frutti di mare quando fu acquistato da General Mills.