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La veterana del palcoscenico e dello schermo porta la sua potenza vocale e il suo fascino che sfidano l’età in 54 Below.
“Dicevano che la vita inizia a 40 anni”, ha dichiarato recentemente Leslie Uggams dal palco del 54 Below. “Penso che sia due volte 40.” Non è il primo riferimento che la signora Uggams, che ha segnato il grande 8-0 l’anno scorso, ha fatto alla sua età quella sera, durante un atto che avrebbe lasciato senza fiato la maggior parte dei quarantenni in soggezione e sfinimento indiretto.
Che gli Uggams siano una forza che sfida il tempo e la gravità non sarà una rivelazione per chiunque abbia prestato attenzione. Il veterano del cinema e del teatro, vincitore del Tony Award, ha mantenuto un programma molto attivo ultimamente, con progetti recenti tra cui il film acclamato dalla critica dello scorso anno Narrativa americana e la celebre produzione concertistica di L’ultima marmellata di Jelly messo in scena come parte di Encores! del New York City Center! serie a febbraio.
Allo spettacolo di cabaret a cui ho assistito, il secondo dei tre che si è svolto presso la sede – il fidanzamento si concluderà il 23 marzo – Uggams è riuscita ad abbagliare anche lo scintillio accecante del suo tailleur pantalone. Supportato da un superbo trio guidato dal direttore musicale Don Rebic al pianoforte, accompagnato dal bassista George Farmer e dal batterista Buddy Williams, il cantante ha suonato una raccolta di classici meticolosamente arrangiata: lo spettacolo è giustamente intitolato “Something Old, Something New, Something Borrowed, Something Blue”, che ha ripercorso la sua carriera mettendo in mostra i suoi doni duraturi.
La più sorprendente di queste risorse, da una prospettiva puramente biologica, è stata la voce di Uggams, uno strumento che rimane tanto chiaro quanto metallico, con un vibrato tremulo che può ospitare canti a voce piena insieme a passaggi più sommessi e sensuali. Dopo aver cantato “My Own Morning” da Alleluia, tesoro!il musical di Jule Styne/Adolph Green/Betty Comden che ha rappresentato il suo debutto a Broadway nel 1967, Uggams è seguito in “Don’t Rain on My Parade” di Styne e Bob Merrill, dando filo da torcere a Barbra Streisand nel reparto gusto.
Gli Uggam avrebbero poi eseguito “Essere buoni non è abbastanza buono”, sempre da Hallelujahe un manifesto spettacolare più o meno nello stesso spirito di “Parade”: “Quando volo, devo volare molto in alto / E avrò bisogno di ali speciali… se cado / Beh, è così che deve essere”, cantava , senza lasciare dubbi su quelle ali speciali e poca preoccupazione che potesse inciampare.
Attraverso un set che comprendeva anche versioni allegramente swing di “Hello Young Lovers” di Rodgers e Hammerstein e “Something’s Coming” di Bernstein e Sondheim, gli Uggams hanno esercitato tale ferocia con un calore disinvolto e contagioso, intrecciando storie affascinanti e divertenti raccolte dai suoi decenni trascorsi nel Attività commerciale. C’erano ricordi di un giovane che trovò gli Uggam in tribunale all’Apollo Theatre e nel ruolo della nipote di Ethel Waters (nella prima serie televisiva “Beulah”).
Il ricordo di aver condiviso uno spettacolo al Paramount Theatre di New York con i Beatles – così come con Steve Lawrence e Eydie Gormé – è stato seguito da un medley di “Yesterday” di Lennon e McCartney e “Yesterdays” di Jerome Kern e Otto Harbach che, pur toccando, rimasero un po’ indietro, prima che gli Uggams riprendessero rapidamente slancio con una scoppiettante interpretazione di “Any Place I Hang My Hat Is Home” di Harold Arlen e Johnny Mercer.
L’attraente vecchio pezzo pop “Put A Little Love in Your Heart” (di Jackie DeShannon, Jimmy Holiday e Randy Myers), che Uggams notò essere stata la sigla della sua serie di varietà omonima 45 anni fa, divenne un duetto, mentre la figlia della cantante, Danielle Chambers, si è unita a sua madre, prestando la sua voce potente e la sua presenza frizzante alla melodia.
Ma il punto più alto dello spettacolo, e uno dei tanti numeri che hanno ricevuto almeno una parziale standing ovation, è stata una lettura coraggiosa e sconvolgente di “If He Walked Into My Life” di Jerry Herman, che gli Uggams avevano pronunciato in Le ragazze di Jerry un quarto di secolo fa. In effetti, se qualche produttore cercasse una nuova zia Mame, non escluderei questa ottantenne; Gli Uggam riescono ancora a far uscire il blues dal corno e ad incantare la buccia del mais, e anche di più.
Leslie Uggams è stato inaugurato il 20 marzo 2024 alle 54 Below e durerà fino al 23 marzo. Biglietti e informazioni: 54below.com